Il sale fa male?

Il sale è tra gli elementi più importanti della nostra alimentazione. Principale fonte di sodio per il nostro organismo, fa bene al corpo contribuendo allo sviluppo delle cellule e del sistema nervoso. 

Perché, allora, si dice spesso che il sale fa male? Il motivo di questa diffusa opinione risiede nelle conseguenze che possono derivare da un consumo non corretto di questo ingrediente.

Se assunto in quantità eccessive, infatti, il sale può creare diversi e gravi problemi di salute. Vediamo allora quando e perché il sale fa male e come evitare che diventi dannoso per il nostro corpo.

Perché il sale fa male?

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), le quantità di sale giornaliere da assumere in base alle diverse fasce d’età dovrebbero essere:

  • massimo 5 grammi in età adulta: una quantità pari ad un cucchiaino da cucina;
  • inferiori ai 5 grammi per gli adulti oltre i 60 anni;
  • massimo 2 grammi per i bambini, con i quali va ritardato il più possibile l’inserimento di sale all’interno dei pasti.

Il sale da cucina, tecnicamente detto cloruro di sodio, non è però l’unico ingrediente con il quale giornalmente assumiamo sodio. Sempre l’OMS ha dichiarato che più dell’80% di sale che acquisiamo deriva dalle quantità “nascoste” negli alimenti industriali. La difficoltà nel contenere l’assunzione di sale dipende, quindi, dal fatto che il sodio è presente anche nella maggior parte dei prodotti industriali con cui normalmente ci alimentiamo.

Cosa succede se sommiamo l’assunzione di sale da cucina, generalmente utilizzato nella preparazione e nel condimento dei pasti, al sale presente negli altri cibi industrializzati? 

Se non si fa un po’ di attenzione, le quantità di sodio assunto aumentano eccessivamente contribuendo all’insorgere di malattie cardio-cerebrovascolari, osteoporosi, patologie renali e tumori.

Eccesso di sale e conseguenze sull’organismo

In che modo un consumo abbondante di sale impatta sul nostro organismo? Le conseguenze di un eccesso di sodio sono diverse e in alcuni casi molto gravi.

Sale e patologie cardiovascolari: il sale fa male al cuore?

La domanda più ricorrente in questi casi è: il sale fa male al cuore? La correlazione tra sale e patologie cardiovascolari sta nel fatto che il sodio, in quantità eccessive nell’organismo, può portare a ipertensione arteriosa e, di conseguenza, contribuire all’insorgenza di ictus, aneurismi, infarti e insufficienze cardiache.

Sale e pressione arteriosa: il sale fa male per il colesterolo?

A questo si aggiunge che il sale, influendo negativamente sulla pressione arteriosa, può aggravare i rischi associati al colesterolo alto. Quindi, anche se direttamente il sale non fa male al colesterolo, contribuisce a creare le condizioni ideali per rendere questo disturbo pericoloso per l’organismo.

Come ridurre il sale nell’alimentazione?

Attraverso una serie di piccoli accorgimenti è possibile ridurre il sale presente nella nostra alimentazione quotidiana. Un consiglio utile è quello di contenere sia le quantità di sale da cucina utilizzato nei condimenti sia l’assunzione di prodotti industriali, spesso ricchissimi di sodio per necessità legate alla conservazione. Ricordate che sughi pronti, snack, merendine, salumi e formaggi sono il nemico numero uno di una dieta a basso contenuto di sodio.

Ecco, quindi, alcuni possibili suggerimenti per un’alimentazione più povera di sale:

  • abbassare gradualmente le quantità di sale utilizzate in cucina;
  • evitare di inserire la saliera a tavola, così da contenere la tentazione di aggiungere sale ai pasti;
  • condire le pietanze con spezie ed erbe per sopperire alla riduzione del sapore;
  • ridurre il consumo di alimenti precotti e preconfezionati;
  • sciacquare sempre i prodotti in scatola come i legumi perché solitamente conservati in liquidi ricchi di sale.

Infine, è utile ricordare che il sale è presente in molti prodotti sotto svariati nomi come, ad esempio, fosfato monosodico, benzoato di sodio o glutammato di sodio. Leggendo attentamente le etichette è possibile scegliere con cura i prodotti da portare in una dieta a basso contenuto di sale.

Marina: concentrato salino 100% naturale per diete a basso contenuto di sodio

Per le persone che soffrono di patologie specifiche come ipertensione arteriosa, malattie renali e simili, è importante ridurre le quantità di sodio assunte con l’alimentazione in maniera costante e sicura.

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